I NONNI: categoria da proteggere?

Sin dall’inizio di questa vicenda (l’inizio, per noi comuni mortali che ignari di tutto continuavamo a vivere le nostre vite, è ancora sconosciuto) il nostro Governo (anche se a fasi direi bipolari) ci ha invitato in primis a non cambiare le nostre vite (qualche politicante si pavoneggiava all’ora dell’aperitivo innalzando il calice) e poi quando la “bolla” è scoppiata, sempre gli stessi burattini ci hanno detto che le categorie più a rischio erano gli anziani… e qui mi fermo. Oggi non scriverò delle RSA che sono diventate dei mattatoi (e non solamente in Italia, ho avuto testimonianze dirette di quanto è accaduto in Inghilterra, forse la teoria del Premier Inglese sull’immunità di gregge è stata un “pochino” azzardata, nell’aggettivo pochino, è ricompreso un numero di vittime che non ci è dato conoscere).

Arriviamo alla data del 14 settembre 2020 (riapertura delle scuole) quindi bambini e ragazzi dai 3 a 18 anni che frequentano degli ambienti chiusi (un’aula con molti alunni può essere considerata un assembramento?) per svariate ore al giorno per cinque/ otto ore. Le protezioni personali sono le “mascherine” e l’igiene delle mani.  Questi alunni, respirano, vivono, mangiano, giocano insieme. Il distanziamento del metro ovviamente non è possibile. Per arrivare a scuola prendono mezzi pubblici sui quali salgono un numero non preciso di persone che respirano per un numero X di tempo la stessa aria (ve lo ricordate lo studio cinese, tra l’altro uno dei primi, sulla contagiosità rilevata proprio su un autobus? Magari era uno studio farlocco).

Queste premesse, mi permettono di arrivare al cuore del problema:  gli anziani, in aiuto dei figli che devono lavorare, si recano a scuola a recuperare i nipotini, li portano alle attività o semplicemente li accolgono nelle loro case (ovviamente ci sono degli anziani che vivono in famiglia con i propri figli e nipoti), non sono esposti al virus più quanto gli sarebbe consentito? (secondo quanto sino ad oggi sostenuto a livello globale)

Quindi, non vi sembra che il Governo, ed in particolare il Ministero della salute ed il Ministero dell’Istruzione, si siano dimenticati della categoria più a rischio? Almeno che scientemente (quindi mi aspetto finalmente uno studio scientifico e con numeri reali) sappiano che il virus, da un punto di vista clinico, è “più gestibile” rispetto ai mesi precedenti, ed allora rimetto la testa sotto il tappeto e faccio finta di niente (in verità non ne sarei capace), oppure hanno innescato una nuova bomba e a “piccole dosi” ci stanno preparando ad una nuova chiusura che, sarebbe FOLLE, rispetto alla situazione economica/politica/sociale del paese (mondo)?

Chi tutela i nonni?

 

 

1 Commento
  • Jack
    Pubblicato alle 16:32h, 17 Ottobre Rispondi

    l’importante è non fare uscire i nonni dalle 22.00 alle 6.00 e possibilmente evitare di fargli fare sport di contatto. il resto possono farlo come prima. a scuola i nipoti si lavano le mani e sui bus ci stanno meno di 15 minuti. il virus notoriamente è lentissimo e passa da un soggetto ad un altro in meno di quel tempo.

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