L’ADDIO, OGGI

7/04/2020

IL SIG. F.G. : L’ADDIO OGGI

Oggi è mancato dopo una lunga malattia all’affetto dei suoi cari il sig. X… questo è ciò che generalmente si legge sui necrologi in una situazione “normale”… da quando la nostra vita non è più “normale” anche morire è diventato difficile. Prima, le persone venivano a mancare, ma la loro fine poteva essere condivisa, pianta, celebrata, sofferta. Oggi si muore in silenzio, se sei fortunato, muori a casa con l’affetto dei tuoi cari, i più intimi, ma se ti ammali di COVID19 e ti devono ricoverare in ospedale, muori da solo, senza nessuno dei tuoi affetti, circondato da estranei che con estrema umanità ti accompagnano alla fine del tuo viaggio.  Morire così è disumano. Ho usato volutamente il verbo “morire” (cessare di vivere, perdere la vita, perire, avere termine, spegnersi, finire, esaurirsi etc.), è quello che più di ogni altro descrive il trapasso in questo momento storico (almeno per me, che non ho conosciuto la morte se non con la perdita di poche persone carissime e in momenti in cui, a mio parere, la morte era ancora vissuta con dignità). Quello a cui ho assistito negli ultimi mesi è stato un susseguirsi di morti “senza vita”.

La vita di queste persone è stata spazzata via dal COVID in un soffio, ed il loro ricordo si è diluito nell’isolamento delle persone a loro care, nella ricerca del contagiante, nei tamponi post mortem, nell’enormità dei numeri dei deceduti. Spero che un giorno potranno essere celebrati uno a uno e chi rimarrà potrà restituire il ricordo delle loro vite. Potrà piangerli senza avere paura del contagio, potrà ricordarli senza sentirsi in difetto per essere stato, marito, moglie, figlio, nipote, amico, collega di lavoro, conoscente di un malato COVID19.

Oggi sono triste perché se ne è andato il sig. F. (era malato da tempo, non di COVID ovviamente), ed allo stesso tempo sono felice perché è venuto a mancare nella sua casa, circondato dall’amore dei suoi cari, ricordato nella sua essenza, per l’uomo che è stato, per la persona che era, per l’affetto che ha dato, per il ricordo indelebile che ha lasciato. Suo figlio, sta portando avanti la sua memoria con delle “presentazioni” magnifiche che rappresentano il sig. F. ed il suo amore per la fotografia. Il sig. F.G. è riuscito nell’arco della sua vita ad immortalare attimi, fatti di luoghi, di persone, anche sconosciute, di luce, quella che solo un grande fotografo sa utilizzare per rendere ogni singolo scatto, speciale, unico, immortale. La sua vita rimarrà nella memoria dei suoi cari per sempre… L’ho conosciuto tanti anni fa, e porterò sempre con me il suo “personale” modo per manifestare ai suoi figli, io penso (anzi ne sono sicura), il suo amore:  un “album fotografico”, creato per ognuno, contenente gli “scatti” della loro vita … BUON VIAGGIO SIG. F.

1 Commento
  • Federico Guastaroba
    Pubblicato alle 11:49h, 17 Aprile Rispondi

    Nel distacco, nella sofferenza della perdita, nel senso di vuoto fisico e affettivo sono confortato dal forzato quanto prezioso isolamento.
    poter gestire un passaggio così naturale quanto necessariamente traumatico nel ristretto calore/tranquillità familiare mi ha fatto ragionare sulla invasiva e fastidiosa ritualità sociale dell’elaborazione del lutto.
    la memoria e l’eternizzazione del contributo sono pratiche quotidiane e ricorrenti che mal conciliano l’episodica acclamazione del rito,
    il contributo maggiore è quanto vien fatto proprio, assimilato, l’insegnamento tramutato in conoscenza al punto di perdere il riferimento evocativo e divenire essenza.
    Per me, per chi l’ha conosciuto e per chi ne conoscerà gli insegnamenti per trasmissione indiretta valga il valore che è in grado di percepire chi riceve.
    Grazie Federico

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